
Commemorazione di Franco Marini al Senato della Repubblica – 24 febbraio 2021.
Trascrizione dell’intervento del Senatore Gianni Marilotti (EUROPEISTI – Maie – CD)
Signor Presidente, desidero esprimere a nome del Gruppo Europeisti-MAIE-Centro Democratico i sentimenti del più sincero cordoglio per la scomparsa di un illustre protagonista del sindacato e della politica italiana.
Franco Marini è stato autorevole membro di questa Assemblea e Presidente del Senato. Un uomo di indiscussa integrità, impegnato sui temi del lavoro, sul rafforzamento della democrazia parlamentare, nella sua vita si è distinto per profonda saggezza, moderazione e lucidità con cui ha affrontato vertenze sindacali e conflitti politici che hanno attraversato la storia del nostro Paese. Proprio per questo suo equilibrio e senso delle istituzioni, il suo nome è stato più volte evocato come possibile Presidente della Repubblica.
Iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1950, era stato membro delle Associazioni cristiane lavoratori italiani (ACLI), sindacalista della Confederazione italiana sindacati lavoratori (CISL), discepolo di Giulio Pastore; aveva rivestito all’interno di quell’organizzazione il ruolo di vice segretario e infine di segretario nazionale dal 1985 al 1991. Alle sue importanti battaglie come sindacalista, volte al raggiungimento di un miglioramento delle condizioni dei lavoratori, era seguito l’impegno politico come deputato, Ministro del lavoro, europarlamentare e senatore. Marini aveva portato nell’attività politica la stessa passione che lo aveva caratterizzato come sindacalista, in particolare la sua grande esperienza organizzativa, consapevole che una struttura efficiente e ben organizzata avrebbe garantito risultati migliori.
Anche nel suo discorso di insediamento come Presidente del Senato nel 2006, aveva sottolineato quanto fosse importante una buona organizzazione per esercitare al meglio il prestigioso incarico conferitogli. Nella sua visione le istituzioni democratiche sarebbero ancor più forti e salde proprio se capaci di garantire la più ampia partecipazione politica, affrontando ogni sfida economica e sociale con efficienza e maturità.
Nel suo primo intervento come Presidente del Senato aveva affermato: la forza di una democrazia matura risiede anche nel saper convergere insieme sulle decisioni e le scelte migliori per il nostro Paese, insistendo sul senso di responsabilità che avrebbe dovuto animare tutti gli attori politici, sia di maggioranza che di opposizione. Gli si deve inoltre riconoscere il merito di aver avviato durante la sua Presidenza un’opera di razionalizzazione e riduzione dei costi del Senato, con un’attività attenta e pragmatica sul bilancio.
Il suo pensiero europeista, sia come leader di una delle forze del Partito Popolare Europeo che come europarlamentare, si è manifestato nella convinzione che essere europei significa garantire tutele comuni e una crescita armoniosa dei diritti. Secondo Marini l’Unione europea avrebbe avuto un futuro se avesse messo al centro del suo progetto la solidarietà: un’Europa composta da popoli diversi ma uniti da comuni valori per garantire salvaguardie ai soggetti più deboli. Proprio per questo si è sempre opposto alla precarizzazione del lavoro e ai modelli sociali senza regole.
La sua è stata una rigorosa testimonianza di chi poneva i princìpi della dottrina sociale della Chiesa al servizio della crescita, della coesione e dell’equità. Le battaglie sociali che hanno caratterizzato la sua vita testimoniano l’impegno di un uomo costantemente proteso a favore delle popolazioni e delle periferie del Paese, sensibile alle ragioni dei più deboli e della libertà.
Alla memoria di Franco Marini e ai familiari giunga, dunque, il commosso cordoglio mio e del Gruppo Europeisti-MAIE-CD.