pandemia: distanziamento, tamponi, tracciamento, campagna vaccinale

De Falco: “Usare ogni risorsa contro pandemia”

Agire con tempestività, utilizzando ogni risorsa disponibile contro la pandemia: distanziamento, tamponi, tracciamento, campagna vaccinale. Intervento del Senatore Gregorio De Falco durante la discussione successiva alle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi

Ascolta l’intervento sulla web tv del Senato della Repubblica.

Trascrizione dell’intervento del Senatore Gregorio De Falco (EUROPEISTI – Maie – CD)

Signor Presidente, onorevoli colleghi, il terzo Governo di legislatura – come lei signor Presidente del Consiglio ha precisato – poggia non su alchimie politiche cui i partiti devono rinunciare in questo momento, ma sul convinto e quanto più ampio possibile sostegno delle Camere.

Ciascun parlamentare oggi nel valutare il voto di fiducia deve rapportarsi non già agli angusti schemi tattici delle formazioni politiche, ma alla propria diretta responsabilità verso gli italiani, che sono stati esemplari nell’affrontare l’ultimo drammatico anno con il giusto spirito unitario.

Il virus è nemico indistintamente di tutti e a nessuno di noi è consentito nascondersi dietro l’annunciata ampiezza del voto di maggioranza. Certo, è lecito opporsi al Governo, ma senza argomenti pretestuosi e pregiudizi ideologici. Al riguardo condivido l’auspicio della collega Nugnes, vale a dire che in tema di ambiente lei parlasse di idrogeno verde, che in tema di scuola lei parlasse di scuola pubblica e così via.

Il suo discorso, presidente Draghi, è stato molto ampio e ne ho condiviso ogni passaggio.

Per quello che riguarda il contrasto alla pandemia, dobbiamo uscire dalla trincea dalla quale abbiamo sinora combattuto la diffusione del virus con enormi perdite umane, sociali ed economiche e dobbiamo agire con tempestività, utilizzando ogni risorsa disponibile: distanziamento, tamponi, tracciamento, campagna vaccinale. Non è infatti ipotizzabile alcuna forma di convivenza con il virus, stante la sua attuale pericolosità, e le scelte operative e strategiche non possono essere una mediazione burocratica, che potrebbe apparire adeguata e proporzionale, ma che è inefficace sotto il profilo sanitario ed è devastante per il tessuto economico e sociale del Paese.

L’efficacia della campagna vaccinale dipende dall’abbassamento della velocità di diffusione del contagio, che preserva anche dal rischio delle varianti. Riduzione della velocità della diffusione del virus e accelerazione della campagna vaccinale sono condicio sine qua non per poter riaprire in sicurezza le attività pubbliche e private e, tra esse, anche la stessa scuola.

In una situazione straordinaria come l’attuale occorre valutare tempestivamente – il tempo è importante – e necessariamente in ambito europeo decisioni politiche coraggiose, spingendosi fino a pretendere anche legittimamente la cessione dei brevetti per aumentare la produzione dei vaccini.

Lei ha ben detto: era inimmaginabile che si potesse arrivare a creare i vaccini in un anno; tuttavia, il risultato è conseguenza anche della montagna di risorse pubbliche investite nella ricerca principalmente dagli Stati Uniti e dall’Unione europea (circa 80 miliardi).

La situazione di pandemia globale e la conseguente necessità di salute pubblica sembra che possano costituire il presupposto giuridico di legittimità perché gli Stati possano esercitare il diritto di produrre i vaccini in altre aziende farmaceutiche, riconoscendo le royalty agli scopritori.

Rispetto alla politica estera del nostro Paese, ha fatto bene, signor Presidente del Consiglio, a riconfermare che europeismo e atlantismo sono elementi non disponibili per il livello politico, essendo ormai riferimento istituzionale per il nostro Paese, come anche la scelta irreversibile dell’euro. L’atlantismo deve essere coniugato con un forte europeismo giocato, da pari a pari, con Germania e Francia che, come l’Italia, sono Paesi fondatori dell’Europa comunitaria.

Si tratta di un ritorno all’alveo naturale delle alleanze internazionali in cui l’indipendenza italiana si gioca in un equilibrio dinamico tra Europa e Stati Uniti. Tale indipendenza non può trovare realizzazione in una politica estera caratterizzata da un bilateralismo confusionario.

Nell’ambito dei progetti che ritengo debbano avere rilievo vi sono quelli tesi a valorizzare l’attitudine della nostra portualità – l’ho sentito già richiamare – se unitariamente ben coordinata, ad essere la porta di ingresso dei prodotti provenienti dall’estremo Oriente, in sinergia logistica con il trasporto ferroviario per la distribuzione delle merci in tutta Europa.

Mi avvio a concludere. Condivido il programma di riforma presentato e l’ambizione di concorrere alla trasformazione dell’Europa. La politica è non far contenti tutti, ma tracciare una rotta, illustrarla con chiarezza e seguirla.

Presidente Draghi, lei parli sempre con la sua chiarezza e noi, europeisti, che siamo nati per senso di responsabilità, non le faremo mancare il nostro appoggio. Buon lavoro e buon vento.

 


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